Che sia cambiare abitudini alimentari, lavoro, stile di vita o qualità delle relazioni, tale cambiamento si inserirà necessariamente all’interno di un contesto. Un contesto che ha giocato un ruolo chiave nel delineare ciò che siamo diventati e da cui oggi vogliamo discostarci. Spesso finiamo con l’attribuire al contesto esterno la responsabilità per le nostre difficoltà o a vederlo come un ostacolo al nostro cambiamento. Niente di più pericoloso.
Innanzitutto dobbiamo fare un’importante distinzione tra il concetto di colpa e quello di responsabilità. La colpa è un concetto esternalizzante, che ci conduce a una posizione di passività e che delega all’esterno la forza motrice del cambiamento. Di fatto, se partiamo dal presupposto che ciò che ci accade sia colpa di qualcosa o qualcuno, rimarremo in attesa che l’esterno cambi (aspetta e spera!) e toglieremo a noi stessi la responsabilità e il controllo di orientare il nostro percorso di vita. Assegnare un così enorme potere a fattori che sfuggono al nostro controllo, ci lascia indeboliti, frustrati e con una sensazione di mancanza di prospettive. Viceversa, nel momento in cui partiamo dalla premessa che il contesto può avere le sue colpe, ma che la responsabilità del cambiamento è nostra, ci porremo in una posizione attiva o, ancora meglio, proattiva che ci permetterà di orientarci verso il cambiamento di un comportamento, un’abitudine o più in generale di sottrarci da una situazione vissuta come limitante, scomoda o dolorosa.
In ambito psicologico, siamo abituati a pensare che le nostre difficoltà attuali siano imputabili a quanto occorso nell’infanzia. Per quanto vero, dal momento che c’è sicuramente una continuità tra le esperienze vissute in tenera età e il modo in cui funzioniamo nel presente, rimuginare sul passato non cambia le cose, e anzi alimenta la colpevolizzazione verso qualcosa che ormai è andato e su cui non abbiamo più alcun tipo di controllo. Le esperienze del passato possono semmai essere rielaborate, possiamo attribuirgli un nuovo significato e imparare qualcosa da esse, solo in questo modo le spogliamo della colpa e possiamo dargli una nuova collocazione nel nostro spazio mentale.
Indipendentemente da chi ci abbia causato un problema, la responsabilità di gestirlo è nostra. Non sarà un processo facile, ma almeno è sotto il nostro controllo.