Indipendentemente da chi ci abbia causato un problema, la responsabilità di gestirlo è nostra.
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Fedeli avversari
Le persone che nei diversi ambiti di vita ci hanno dato più filo da torcere sono quelle verso cui abbiamo il più grosso debito di riconoscenza, perché ci hanno costretto a crescere e a migliorarci. Sono anche quelle che più di tutti possono capire e condividere le nostre fatiche e le nostre difficoltà, perché sono anche le loro.
Vogliamo la libertà (ma le catene sono dentro di noi)
La libertà è uno stato mentale piuttosto che materiale.
La libertà sta nella flessibilità del pensiero, nel concedersi di ragionare fuori dagli schemi.
Di cambiare e andare, se necessario.
La vita inizia al di là della zona di comfort
Te ne stai lì. Comodo come non mai, nella tua zona di comfort che, scoprirai, di confortevole ha ben poco. Relazioni insapori, futuri incolori, lavori stantii e giornate ovattate. E la fatidica domanda non te la fai mai. Sono felice?
Mai smettere di sbagliare
In un’epoca votata al successo e al risultato “tutto e subito” l’errore, semplicemente, non sembra essere ammesso.
Di gioie serene e disperate
Se le Olimpiadi estive di Tokyo hanno fin dai primi giorni aperto una finestra di riflessione sull’importanza della salute mentale degli atleti, le Olimpiadi invernali ci stanno mostrando schiettamente che le gioie di una vittoria non sono tutte uguali. Ci sono gioie serene e gioie disperate.
Salute mentale a Cinque Cerchi
Sarà l’Olimpiade che segnerà lo sdoganamento della salute mentale in ambito sportivo? Chi lo sa. Non si può però fare a meno di notare che siamo solo al 5° giorno di gare di Tokyo 2020 e già il tema rimbalza dalla pedana della ginnastica artistica al trampolino dei tuffi, passando per il rettangolo del tennis.
Se curiosità fa rima con esplorazione
L’esplorazione è una spinta vitale dell’essere umano. Conoscere, apprendere, fare i conti con i propri limiti e confrontarsi con l’ignoto sono attività necessarie per l’evoluzione dell’individuo e per una sua crescita emotiva e cognitiva, oltre che relazionale.
Mi vaccino e faccio un selfie
Oggi ho varcato il cancello dell’Ospedale Militare di Milano. Sono passata attraverso diversi checkpoint costituiti da tendoni militari. Poi, a gruppi di 4 ci hanno fatti entrare nell’edificio ospedaliero e lì, dopo pochi minuti, è successo quello che aspettavo/aspettavamo da tanto tempo: abbiamo ricevuto la prima dose del vaccino anti-covid.
Un tempo da vivere
Quando è iniziata questa emergenza ho deciso che non avrei scritto nulla in merito agli eventi che stanno accadendo né sull’impatto psicologico che il Covid ha e avrà su tutti noi. Tante, forse addirittura troppe, informazioni stanno circolando. Informazioni che ci travolgono, ci confondono e affollano in maniera totalizzante i nostri pensieri. Ecco, di tutto questo, così come delle strategie per “sopravvivere” alla quarantena, penso che già molto sia stato detto.